Ho trovato questo articolo di John Tusa che, secondo me, spiega molto bene l'importanza delle arti.
Per ricordarci che tutte le volte che proponiamo ai bambini o agli adulti di mettersi in gioco attraverso l'espressività e la manipolazione, o ci poniamo di fronte un'opera d'arte, mettiamo in moto una serie di competenze che vanno al di là del semplice lavoretto. Mi piacerebbe che questo fosse il punto di partenza per cominciare con curiosità ed emozione questo nuovo anno che ...chissà dove ci porterà...
"Le arti contano, non certo per ragioni strumentali, ma perché sono universali;
perché sono non materiali;
perché si misurano con l'esperienza quotidiana in un altro modo;
perché trasformano il nostro sguardo sul mondo, proponendone interpretazioni differenti;
perché serbano il legame col nostro passato e ci schiudono le porte del futuro;
perché agiscono al di fuori delle categorie ordinarie;
perché ci proiettano oltre noi stessi;
perché creano ordine nel disordine e smuovono ciò che stagna;
perché offrono un'esperienza condivisa invece di una solitaria;
perché invitano l'immaginazione e sfidano il vuoto di senso;
perché regalano bellezza e costringono a confrontarsi con lo squallore;
perché prospettano spiegazioni, non soluzioni;
perché annunciano visioni di integrazione piuttosto che di disintegrazione;
perché ci impongono di riflettere sulle differenze tra il bene e il male, il vero e il falso.
Le arti contano perché racchiudono, esprimono e definiscono l'anima di una civiltà.
Un Paese senza arte smetterebbe di interrogarsi e di sognare;
non avrebbe né interesse nel passato né curiosità sul futura."
"Why the Arts Matter", John Tusa - 1996